L’Antartide come osservatorio per ricerche astrofisiche. Il ridotto spessore dell’atmosfera antartica, la sua scarsa turbolenza, il bassissimo contenuto di vapor acqueo, determinano un’eccezionale trasparenza del cielo nelle bande dell’infrarosso vicino e millimetrico, permettendo di osservare oggetti nello spazio anche di debole emissione (molto lontani o molto antichi). Inoltre, la stabilità dell’atmosfera riduce il fenomeno del brillamento delle stelle, e l’interferenza con le attività umane è sostanzialmente trascurabile. L’Antartide è pertanto un perfetto laboratorio per ricerche astrofisiche sull’origine e la struttura dell’Universo, sulla formazione di galassie, stelle e pianeti, per lo studio di quasar e altri oggetti celesti.
il gruppo di OASI presso la Stazione Mario Zucchelli (ex “Stazione Baia Terranova”) @ 74°41′42″S 164°07′23″E
(Osservatorio Antartico Sub-millimetrico e Infrarosso)
Attività di ricerca del gruppo O.A.S.I. (Osservatorio Antartico Sub-millimetrico ed Infrarosso). Con il telescopio OASI, installato alla Stazione Mario Zucchelli [MZS] nel 1989, sono state condotte importanti osservazioni su sorgenti galattiche ed extragalattiche. Per la prima volta in assoluto è stato rivelato un eccesso di emissione a 1.2 e 2 mm di lunghezza d’onda dovuto probabilmente alla presenza di polvere fredda, con temperatura di pochi gradi Kelvin, presente nelle due Nubi di Magellano e nella nostra Galassia. Queste osservazioni hanno permesso inoltre di ottenere informazioni sui parametri fisici delle sorgenti (temperatura ed indice spettrale della polvere, massa totale della polvere, luminosità bolometrica della regione, luminosità e numero delle stelle del cluster che la eccita, ecc..). Sempre per la prima volta in assoluto, sono state effettuate osservazioni in banda millimetrica di regioni HII della nostra galassia: si tratta di regioni entro le quali sono in atto intensi processi di formazione stellare che provocano la ionizzazione del gas e il riscaldamento della polvere che circonda il cluster di stelle.
l’installazione del telescopio COCHISE alla base Italo-Francese di Dome Concordia @ 75°06′06″S 123°24′43″E
(Cosmological Observations at Concordia with High-sensitivity Instrument for Source Extraction):
I risultati ottenuti col telescopio OASI hanno spinto il gruppo verso la realizzazione di un nuovo osservatorio. Durante la spedizione 2006/2007, presso la base italo-francese Dome C sull’alto Plateau antartico, è stato installato il telescopio COCHISE (Cosmological Observations at Concordia with High-sensitivity Instrument for Source Extraction): un telescopio Cassegrain da 2.6 metri di diametro (Sabbatini et al., 2010). Questa antenna, derivata dall�esperienza del telescopio OASI a MZS, è stata adattata al funzionamento a Dome C. Finora a Dome C sono state effettuate solo misure indirette o in intervalli ristretti dello spettro elettromagnetico: la determinazione delle effettive condizioni osservative su tutto l’intervallo submillimetrico e millimetrico stabilirà un’ottimale definizione delle caratteristiche dei futuri telescopi che potranno costituire un Osservatorio permanente presso la base Concordia. Il 23 Dicembre 2010 è stata effettuata la first light e i dati sono in fase di analisi.